La progettazione polifunzionale
Ogni futuro progetto di edifici scolastici dovrà concepire “contenitori” adeguati alle esigenze della nuova didattica: ogni scuola dovrà essere “connessa”, non solo digitalmente, perchè collegata sia al territorio sia alle innovative politiche educative nazionali. In linea con gli auspici delle più autorevoli fonti che studiano la didattica, dovrà essere immaginato un polo educativo aperto quasi 24 ore al giorno, al servizio di tutte le fasce d’età della comunità in orari diversi, che contenga:
- spazi multifunzionali che consentano attività didattiche non convenzionali, come il “debate”, per gruppi di studenti dal numero variabile (da 2 a 30 circa), con arredi riconfigurabili gestiti dagli stessi studenti;
- aree didattiche collettive come “corner seats” negli spazi comuni, luoghi di relazione interni all’incrocio dei corridoi predisposti a consentire interazioni spontanee;
- aree esterne per lo sviluppo delle relazioni e della “formazione informale peripatetica” (agorà, piazza a cavea, aule a tetto nel verde).
La progettazione a misura di utente
La scuola del futuro deve essere “uno degli ambienti strategici per il benessere individuale e collettivo” e deve individuare nella promozione della salute una priorità per gli alunni. Dovranno essere messi in relazione ed equilibrare tra loro:
- comfort visivo (gli spazi connettivi si devono affacciare possibilmente sul verde di cortili/cavedi interni agli edifici);
- benessere termo-igrometrico (corrette temperatura e umidità in ogni stagione);
- benessere acustico (assenza di rumori e suoni che non consentano attenzione);
- benessere luminoso (corretto apporto di luce indiretta per buonumore e agio visivo);
- benessere da densità (densità variabile grazie a aule e spazi flessibili e riconfigurabili);
- benessere psicologico (spazi che comunicano sicurezza, agio e crescita personale);
- benessere alimentare (promosso dal valore educativo di aule all’aperto circondate da orti, anche pensili, la cui coltivazione promuove una didattica improntata allo sviluppo sostenibile).
Il percorso di progettazione partecipata
La scuola del futuro potrà diventare centrale in un percorso di progettazione partecipata organizzato dai referenti territoriali locali al fine di stimolare la più ampia esperienza partecipativa ideata anche dalla comunità locale, dal corpo docente e dal personale di servizio in cucina e in palestra. Al fine di raccogliere stimoli e suggerimenti si possono organizzare più momenti di confronto/laboratori con diverse categorie di possibili utenti. I laboratori saranno utili a raccogliere le esigenze di:
- abitanti del quartiere: per verificarne gradualmente il grado di soddisfazione durante le fasi della progettazione;
- ragazzi: per suggerimenti e richieste dei futuri fruitori;
- docenti: per raccogliere il punto di vista di chi lavorerà nella struttura;
- istituti e istituzioni che gestiscono i servizi connessi alla scuola: per includere nelle fasi ideative anche chi gestisce mobilità e servizi nelle aree di interesse della futura scuola;
- sintesi finale: per i delegati degli altri laboratori e utile a definire una unica strategia condivisa.
L’apertura degli spazi scolastici al territorio
Ogni nuovo progetto di edifico scolastico non deve limitarsi alla costruzione di un edificio, ma deve porsi il tema dell’interazione con l’intero territorio, al fine di migliorararne la mobilità, i servizi e i collegamenti, ad esempio aprendo gli spazi scolastici agli itinerari ciclopedonali esistenti. Ogni nuovo progetto può indicare possibili soluzioni al problema del traffico – sviluppando e consolidando ad esempio l’esistente sistema di trasporto dei collegamenti alle locali stazioni di treni e autobus con un sistema interattivo di collegamenti (bike/car sharing) e informazioni (monitor/sistemi informativi integrati nella hall della scuola). Gli spazi del nuovo plesso scolastico verrebbero dunque ad essere collegati sia materialmente sia immaterialmente alle infrastrutture esistenti al fine di ridurre: traffico, emissioni, inquinamento, problemi viabilistici, pericolosità stradale.
Ogni nuovo edificio dovrà dunque porsi il tema della propria relazione con la mobilità sostenibile, sviluppando:
- intermodalità con integrazione trasporti ferro gomma;
- collegamenti con il territorio tramite navette a chiamata;
- collegamenti con le esistenti piste ciclabili;
- collegamenti con parcheggi esistenti;
- realizzazione di sottopassaggi al fine di ridurre i pericoli stradali per i pedoni.